Riscaldamento globale: un dramma anche per la biodiversità

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“Le soluzioni a base di natura devono essere il cuore, concettuale e pratico, della transizione ecologica per rispondere all’escalation di temperature dovute al riscaldamento globale. L’Italia si candidi a guidare un percorso che deve invertire la tendenza sia sul clima che sul declino di specie ed ecosistemi”.

Lo afferma la Lipu-BirdLife Italia dopo il VI rapporto di valutazione redatto dagli esperti dell’Ipcc che annunciano impatti già irreversibili dai cambiamenti climatici, che hanno causato morte per la biodiversità e condizioni difficili per il caldo e la mancanza d’acqua in numerose aree del mondo”.

“L’esigenza indiscutibile di accelerare sul taglio ai combustibili fossili per fermare il fenomeno del riscaldamento globale – dichiara Claudio Celada, direttore Area Conservazione natura – va accompagnata da un cambio di cultura e di passo in tema di conservazione e buon utilizzo della biodiversità, che rappresenta un patrimonio prezioso anche in termini di sostenibilità. Le zone umide, le foreste, il verde urbano e tutte le infrastrutture verdi devono essere portati al centro dei programmi di transizione, con investimenti adeguati e una progettualità complessiva.

“Non si commetta l’errore di guardare alle sole tecnologie – prosegue Celada – consumando altra natura e attivando una filiera perversa che farà male al clima, alla biodiversità e alle economie umane. Le crisi sono due e sono collegate. Ci salveremo solo se le gestiremo assieme”.

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